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Sindrome dell’ovaio policistico

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Sindrome dell’ovaio policistico
Sindrome dell’ovaio policistico – un problema complesso
By: Heidi Fritz MA, ND
Bolton Naturopathic Clinic
64 King St W, Bolton, ON L7E1C7
www.boltonnaturopathic.ca
info@boltonnaturopathic.ca






Part I: Che cosa è la sindrome dell'Ovaio Policistico?

Polycistic Ovary Syndrome

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una comune preoccupazione per la salute femminile, colpendo dal 5 al 20 % delle donne in età riproduttiva. La sindrome dell'ovaio policistico è chiamato così, dovuto alla presenza di più cisti che si formano nelle ovaie delle donne, visibili con ecografia. Sebbene PCOS influisce principalmente sulla funzione ovarica, è importante notare che si tratta di una diffusa sindrome che interessa molti aspetti della fisiologia femminile, tra cui pelle, capelli, salute cardiovascolare e rischio di diabete. Essere affetti da PCOS, nel lungo termine, comporta delle implicazioni per la salute. Inoltre, poiché si presenta con svariati sintomi, la PCOS può essere difficile da diagnosticare. Questo articolo tratta i problemi biochimici di base che contribuiscono alla PCOS, le conseguenze per la salute, e come la medicina naturale può aiutare.

Tra i sintomi e segni della PCOS possono esserci: cicli mestruali irregolari (oligomenorrea), sovrappeso, acne, irsutismo, perdita di capelli dal cuoio capelluto (alopecia), e inscurimento della pelle nelle zone dietro il collo o le pieghe del gomito (acantosi nigricans).(2) L'assenza o l'irregolarità del ciclo mestruale è di fatto un indicatore che l'ovulazione non si sta verificando, e questo porta a problemi di fertilità in molte donne con PCOS. (3) In realtà, ciò che sta accadendo è che le cellule del follicolo pilifero si sviluppano nelle ovaie ma non riescono a crescere adeguatamente per rilasciare l'ovulo, di conseguenza crescono come delle grandi cisti. Con il tempo potrebbero regredire ma danno l'aspetto dell'ovaio policistico all'ecografia.

I criteri per diagnosticare PCOS sono duplici:1) La presenza di iperandrogenismo ovarico, e 2) disfunzione ovarica, con l'esclusione di altri disturbi correlati. (2) L'iperandrogenismo ovarico si riferisce ad un aumento in entrambi i livelli ematici di testosterone libero e/o dell'ormone DHEAS, o può fare riferimento ai sintomi del testosterone in eccesso quali l'acne, crescita dei peli in eccesso, o perdita di capelli, senza livelli ematici elevati. La disfunzione ovarica si riferisce alla mancanza di ovulazione (cicli anovulatori), definito come cicli superiori a 35 giorni oppure meno di 10 mestruazioni all'anno (2) o la presenza di almeno 12 cisti ovarica rilevabili da ecografia.

I sintomi della PCOS possono essere spiegate da due comuni problemi biochimici sottostanti presenti fra le donne. In primo luogo le donne che soffrono di PCOS sono affetti da difetti intrinseci della sintesi dell'ormone androgeno ed del metabolismo. Questo problema non è ancora ben studiato, sembra comunque, che queste donne sovra producono il DHEA o il testosterone dalle ghiandole surrenali e nelle ovaie. (2, 4) Inoltre, le ovaie delle donne con PCOS presentano valori più elevati nei recettori ormonali androgeni, il che significa che queste donne possono presentare un super reattività al DHEA e/ o al testosterone. (5)

In secondo luogo, la maggior parte delle donne affette da PCOS presentano una resistenza all’insulina. (6) Ciò significa che il corpo ha bisogno di produrre l'ormone insulina per controllare i livelli di glucosio nel sangue. L'insulina è l'ormone che permette alle cellule di sintetizzare il glucosio nel sangue. Dopo un pasto, è normale per il glucosio nel sangue avere valore più alto; tuttavia, in risposta, il corpo secerne l'insulina, che comunica alle cellule nel sangue di utilizzare il glucosio, e ciò si traduce nella normalizzazione dei livelli di glucosio nel sangue. In donne con PCOS, le cellule non risponde in modo efficace all'insulina, di conseguenza il corpo è costretto a secernere quantità crescenti di insulina per compensare. Si può immaginare questo processo come quando una mamma deve urlare più forte al suo adolescente quando lui o lei si rifiuta di ascoltare! Questo fattore è importante, in quanto elevate livelli di insulina contribuisce sia ai difetti dell'ovulazione che all'eccesso di androgeni (testosterone, DHEA) che sono caratteristici della PCOS. Inoltre, le strategie per incrementare la sensibilità all'insulina giocano un ruolo fondamentale nella gestione PCOS. Infatti, la gestione medica della PCOS è principalmente indirizzata verso la regolamentazione dell'insulina attraverso il farmaco metformina.

I due farmaci comunemente prescritti per la PCOS includono la pillola per regolare le mestruazioni, e la metformina per aumentare la sensibilità all'insulina. È importante rendersi conto che, mentre la pillola induce le mestruazioni, non corregge i problemi di ovulazione, e potrebbe peggiorare la sensibilità all'insulina. (7) La correzione dell'insulina-resistenza e la disfunzione ovarica attraverso strategie nutrizionali offre un sistema completo per affrontare la causa della PCOS e riduce il rischio nel lungo termine del diabete e delle malattie cardiache.



Sindrome dell’ovaio policistico – un problema complesso

Parte II Il ruolo della dieta nella resistenza all'insulina
by: Heidy Fritz, MA, ND
Bolton Naturopathic Clinic
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The Role of Diet in Insulin ResistanceGli obiettivi di una dieta terapeutica, per la PCOS, sono due: 1) Migliorare sensibilità all'insulina, che, come discusso nella prima parte, è un importante fattore di anovulazione e iperandrogenismo ovarico; e 2) aiutare con una moderata perdita di peso, se necessario. Nella grande maggioranza delle donne, questi due punti sono strettamente correlati. Ad esempio, anche una piccola perdita di peso, di per sé può portare a miglioramenti nella sensibilità all'insulina, per la maggior parte delle persone, a prescindere dalle modifiche dietetiche che discuteremo. (1,2) Tuttavia, un piccolo numero di donne con PCOS soffrono di quello che viene chiamato sottile-variante PCOS. (3) Queste donne non sono in sovrappeso, e quindi il peso non è necessariamente correlata ai loro problemi di sensibilità all'insulina; tuttavia, seguendo i principi di una dieta a basso contenuto glicemico, come descriveremo nel seguito, migliorerà la loro sensibilità all'insulina. (3)

Innanzitutto dobbiamo discutere dei principi di una sana perdita di peso, seguita da una discussione sull'indice glicemico. Una sana perdita di peso si ottiene inducendo uno stato di deficit calorico rispetto al fabbisogno. La parola "calorie o calorico" semplicemente si riferisce a una misura di energia; alcuni tipi di alimenti hanno più energia rispetto ad altri. Se l'energia ingerita è superiore rispetto a quello utilizzata su base giornaliera, l'eccesso viene accumulata come grasso. Un calo ponderale sicuro e sostenibile è compreso tra 1 - 2 libbre (454,5 gr a 909 gr.) per settimana; una perdita oltre questi valori, molto probabilmente non durerà nel tempo.

Per perdere l'equivalente di 454 gr. di tessuto adiposo è necessario creare una carenza di 3.500 kilocalorie. Per fare un confronto, si consideri che 1 tazza di insalata (senza condimento) contiene circa 40 kcal; una fetta di pane contiene circa 100 kcal; 1 tazza di gelato contiene 250 kcal. In media, una donna necessita di 2000 kcal al giorno per mantenere il suo peso corporeo. Quindi, per ottenere un calo ponderale di 1 libbra (454gr.) per settimana, ha bisogno di limitare il suo apporto calorico di 1.500 kcal al giorno. Ciò crea un deficit di 500 kcal al giorno, che per un periodo di sette giorni è pari a 3.500 kcal. Questa donna deve, quindi, tenere traccia dei tipi e delle quantità di alimenti che mangia ogni giorno in modo da raggiungere il suo obbiettivo. Questo può sembrare scoraggiante, ma un operatore sanitario specializzato in nutrizione, come ad esempio, un medico naturopata, può aiutare a delineare una dieta con l'opzione di varie combinazioni alimentari nel corso della giornata, al fine di permettere il raggiungimento di questo traguardo; avere una dieta con varie opzioni può ridurre una parte del fattore paura associata a tale impresa, ma lascia un programma chiaro da seguire.

La seconda componente fondamentale di una sana perdita di peso riguarda l'attività fisica moderata, per almeno 30 minuti al giorno. Questo non vuol dire che non sia stato attivo negli ultimi anni dovrebbe fare una maratona. Qualcosa di semplice, come fare una passeggiata (non una camminata veloce!) di mezz'ora aumenta il consumo calorico, brucia i grassi, mantiene la massa muscolare e incrementa il metabolismo, che a sua volta, consente di bruciare più grassi anche dopo aver finito l'esercizio fisico! L'esercizio vi farà sentire meglio, in generale, in modo da non sentire la necessità dei cibi "confortanti", e vi sentirete pieni di energia, e ciò renderà il più semplice seguire il vostro programma dietetico. Se qualcuno sta per impegnarsi in un programma dimagrante, debbono assolutamente impegnarsi in un programma di esercizio fisico quotidiano.

L'altro aspetto importante dell'esercizio per le donne con PCOS è quello di aumentare la sensibilità all'insulina, indipendentemente dalla perdita di peso. (4) L'esercizio induce cambiamenti a livello delle cellule muscolari permettendo loro di rispondere all'insulina più efficacemente, regolando l'insulina recettore sulla superficie cellulare, GLUT-4, che permette alla cellula di assumere glucosio. (5)

Oltre ai principi generali di perdita di peso sopra descritti, restrizione calorica ed esercizio fisico, un altro fattore da considerare rispetto a PCOS è il concetto di carico glicemico. In breve, per carico glicemico si intende la velocità con cui il cibo che mangiamo viene trasformata in "zucchero" o di glucosio nel sangue. Il carico glicemico si riferisce anche in quanto glucosio viene trasformato, dove valori minori sono meno problematici rispetto a valori più grandi.

Mangiare un pasto ad alto tenore di zuccheri semplici o carboidrati (ad es. dolci, pane, pasta, riso bianco) porta a grandi e rapidi picchi nei livelli di glucosio nel sangue. Il controllo di tale meccanismo implica che l'organismo deve secernere grandi quantità di insulina, in modo che le cellule metabolizzano il glucosio per eliminarlo dal sangue. Tuttavia, non solo queste cellule immagazzinano il glucosio come grasso, ma questa aumentata produzione di insulina complica il problema di fondo delle donne con PCOS: elevati livelli di insulina e resistenza all'insulina.

Uno studio recente ha dimostrato che qualsiasi dieta che porta ad una perdita di peso, ha effetti positivi sulla PCOS. (6) Tuttavia, una dieta che limita le fonti di carboidrati raffinati e che invece preferisce i carboidrati provenienti da noci, legumi, frutta e verdura risultati in una maggiore riduzione della resistenza all'insulina nelle donne con PCOS, rispetto alla dieta convenzionale. (6,7) Questo tipo di dieta a basso indice glicemico può essere di beneficio per le donne magre affette da PCOS.



Sindrome dell’ovaio policistico – un problema complesso

Parte III agenti nutrizionali per gestire la PCOS: l’inositolo
by: Heidy Fritz, MA, ND
Bolton Naturopathic Clinic
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Nutritional Agents for Managing PCOS: InositolLa seconda parte ha affrontato le strategie dietetiche essenziali per il controllo dell'insulina-resistenza. Nella terza parte si discute del ruolo dell'inositolo nella gestione della sindrome dell'ovaio policistico (PCOS). L'inositolo è un nutriente che appartiene alla famiglia delle vitamine-B, tuttavia, svolge un ruolo unico nella cellula, agendo come un secondo messaggero nel percorso di segnalazione dell'insulina. (1,2). Come tale, l'inositolo agisce come un naturale agente insulina-sensibilizzante. Attualmente, l'inositolo è il più ricercato agente naturale per trattare la PCOS, e ha mostrato di migliorare molti aspetti di questa condizione come indurre l'ovulazione, migliorare l'insulina-resistenza, migliorare i livelli degli ormoni e ridurre l'acne e l'irsutismo.

L'ovulazione

Numerosi studi hanno dimostrato che i supplementi aumentano l'ovulazione. Uno studio clinico randomizzato e controllato di Raffone et al., ha riscontrato che l'inositolo ripristina l'ovulazione spontanea nel 65% delle donne, rispetto al 50% della metformina. (3) Nel gruppo dell'inositolo, l'ovulazione si è verificata in media 14,8 giorni dopo il 1° giorno del ciclo mestruale.

In un altro studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, gli autori hanno scoperto che 16 delle 23 donne appartenenti al gruppo myo-inositolo hanno ovulato, rispetto ad appena 4 su 19 nel gruppo placebo. (1) Un terzo studio ha rilevato che l'inositolo ha ristabilito il ciclo mestruale in tutte le donne che presentavano un ciclo mestruale assente o irregolare. (4)

L'infertilità

L'inositolo ha dimostrato di migliorare i parametri di qualità degli ovuli, nonché i tassi di gravidanza nelle donne con PCOS, che si sono sottoposte ad induzione dell'ovulazione o fecondazione in vitro (FIVET). In uno studio di induzione dell'ovulazione con FSH, si è rilevato che le donne che hanno ricevuto l'inositolo presentavano un tasso di gravidanza del 28,9 % (11 su 38 donne), rispetto al 26,1 % di quelli trattati con metformina (11 su 42 le donne).(3) In uno studio di donne sottoposte FIVET, l'inositolo ha mostrato di ridurre la quantità necessaria di stimolazione con FSH per la maturazione follicolare, di diminuire il numero di ovociti degenerati, e aumentare la qualità degli ovociti recuperati (ovociti MII).(5)

La metformina

Come sopra descritto, gli studi finora suggeriscono, che l'inositolo può essere ugualmente efficace ad indurre l'ovulazione e la gravidanza, quanto la metformina. La metformina ha dimostrato di funzionare in parte, aumentando il rilascio dell'inositolo mediatore nella cascata della segnalazione dell'insulina. (6) Questo suggerisce che la metformina può aumentare l'utilizzo dell'inositolo e che ci sono benefici nell'integrare con l'inositolo per mantenere livelli ottimali. Uno studio ha dimostrato che la co-somministrazione di metformina e inositolo in aggiunta ad un intervento dietetico ha portato a miglioramenti significativi nella regolarità del ciclo mestruale e della percentuale di grasso corporeo perso nel gruppo che aveva ricevuto trattamento combinato rispetto alla sola metformina. (7)

L'iperandrogenismo

L'inositolo ha mostrato di migliorare l’iperandrogenismo, sia nel ridurre i livelli di testosterone e che nel ridurre i sintomi associati con eccesso di testosterone o DHEAS. Ad esempio, quando somministrato a donne, che utilizzavano la pillola anticoncezionale, l'inositolo ha portato a maggiori miglioramenti dell'irsutismo, dopo un anno, rispetto al solo utilizzo della pillola anticoncezionale. (8) La somministrazione dell'inositolo e la pillola insieme, ha dimostrato di migliorare i livelli di glucosio a digiuno, l'insulina a digiuno, i livelli testosterone e DHEAS rispetto alla sola pillola.

La resistenza all'insulina

Il meccanismo primario dell'inositolo è quello del miglioramento della segnalazione dell'insulina. Come tale, si è dimostrato che, l'inositolo, ha migliorato l'indice di sensibilità all'insulina, nonché, i livelli generali di insulina nelle donne con PCOS. (1) Un b "effetto collaterale" positivo è che l'inositolo ha ridotto la pressione sanguigna ed i livelli di colesterolo in queste donne (1) Vale la pena di notare, tuttavia, che l'inositolo può essere di benefico anche in donne con PCOS ma senza resistenza all'insulina.Secondo un recente studio, l'integrazione di inositolo migliora, in donne affette da PCOS, la qualità degli ovuli, anche se non hanno mostrato segni di resistenza all'insulina. (9) Questo apre interessanti possibilità di nuove applicazioni e di ulteriori ricerche.

Dosaggio

La maggior parte degli studi hanno utilizzato il myo-inositolo, e non il D-chiro-inositolo, con un dosaggio di 2 a 4 g al giorno.

Non sono stati segnalati effetti collaterali, ma in generale è una buona idea iniziare con una dose bassa ed aumentare gradualmente per evitare disturbi gastrointestinali.



Sindrome dell’ovaio policistico – un problema complesso

Parte IV Agenti nutrizionali per gestire la PCOS: NAC e vitamina D
by: Heidy Fritz, MA, ND
Bolton Naturopathic Clinic
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Nutritional Agents for Managing PCOS: NAC and Vitamin DNella terza parte abbiamo discusso i benefici dell'integrazione con inositolo su una vasta gamma di fini clinici relativi alla PCOS. Data la forza di queste evidenza, l'inositolo merita di essere una agente naturale in prima linea per l'uso in PCOS. Altri agenti secondari che hanno mostrato potenzialità nel migliorare gli aspetti della PCOS comprendono la N-acetilcisteina (NAC), la vitamina D, e gli acidi grassi omega-3derivati dal pesce. Qui si discuteranno i benefici supplementari che possono essere derivati da questi agenti.

N-acetilcisteina

La N-acetilcisteina o NAC è un affascinante piccola molecola simile ad un aminoacido. Il suo ruolo nella PCOS non è ben definito, ma ci sono diversi modi in cui si è pensato che agisca. In primo, luogo la NAC è un precursore per l'antiossidante universale glutatione.(1) Aumentando il glutatione implica che il corpo è maggiormente in grado di gestire lo stress ossidativo e le piccole esposizioni tossiche che incontriamo ogni giorno. In teoria, questo potrebbe significare che gli ovociti sono anche più protetti dal danno cellulare. In secondo luogo, e più specificamente, la NAC può essere in grado di migliorare la sensibilità all'insulina e l'ovulazione in donne con PCOS. (2,3).

In un recente studio clinico randomizzato e controllato, la NAC è stata studiata in 180 donne infertili con PCOS, che si sottopongono ad induzione dell'ovulazione con clomifene citrato (3) La Co-somministrazione di NAC con clomifene citrato ha mostrato di migliorare in modo significativo il numero di follicoli >18 mm e spessore endometriale il giorno della somministrazione con hCG. Inoltre, l'ovulazione e i tassi di gravidanza sono state anche significativamente superiore nel gruppo in trattamento combinato rispetto al gruppo con citrato di clomifene e placebo. Un altro studio, ha rilevato che il NAC dopo un intervento chirurgico da PCOS, è risultato analogamente in migliori tassi di gravidanza, nonché tassi inferiori di aborti spontanei e maggiori tassi di nati vivi. (4)

Un altro studio ha confrontato gli effetti del NAC con quelli della metformina, in donne con PCOS. Si è riscontrato che il NAC è equivalente alla metformina in tutti i settori valutati, tra i quali: diminuzione dell'indice di massa corporea, irsutismo, i livelli di insulina a digiuno, la sensibilità all'insulina, i livelli di testosterone libero e l'irregolarità mestruale. (5) La dose di NAC utilizzate andava da 1.200 a 1.800 mg al giorno.

La Vitamina D

Bassi livelli di vitamina D sono stati riportati in una grande percentuale di donne con PCOS. (6) In uno studio, il 37% dei pazienti aveva livelli di vitamina D al di sotto di 50 nmol/L, mentre il livello raccomandato in Canada è di 75 nmol/L. (6) Si pensa che la vitamina D svolgere un ruolo nel mantenere il controllo della glicemia e della funzione dell'insulina. (7)

Studi iniziali, hanno dimostrato che la vitamina D potrebbe migliorare metabolismo del glucosio e la regolarità mestruale in donne con PCOS. (8) In particolare uno studio, che ha somministrato l'equivalente di Vitamina D compresa tra 2000-3000 UI al giorno, ha rilevato che vi è stata una significativa diminuzione del tasso di glucosio a digiuno e la secrezione di insulina dopo il trattamento. Inoltre, circa il 50% delle donne che avevano cicli irregolari hanno riportato un miglioramento della frequenza mestruale dopo 24 settimane. Dato che molte donne con PCOS sembrano avere livelli sub-ottimali di vitamina D, sembra più prudente fare uso di agente sicuro che risulta molto importante anche per gli altri settori della salute. Per ulteriori informazioni su un programma di dosaggio che è adatto a voi, si prega di consultare il proprio medico naturopata.

Gli acidi grassi Omega-3

Gli acidi grassi omega-3 derivati dal pesce-derivati, l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesanoico (DHA) sono ben noti per la loro azione antinfiammatoria ed effetti cardioprotettivi. (9) Per le donne con PCOS questo è importante perché sono a rischio elevato di malattie cardiache come conseguenza di diversi fattori, tra cui la compromessa sensibilità all'insulina, valori più alti di colesterolo e di pressione del sangue, e la tendenza al sovrappeso. (10) Inoltre, un rapporto maggiore tra gli acidi grassi omega-6 e omega-3 è stato evidenziato nelle donne con PCOS(11) L'Integrazione con acidi grassi omega-3può aiutare a correggere questo squilibrio.

L'EPA e il DHA hanno dimostrato di migliorare alcuni disturbi metabolici e ormonali caratteristiche di PCOS. Ad esempio, è stato mostrato che l'integrazione di circa 2g di EPA+DHA, ha ridotto in maniera significativa il testosterone libero nel plasma, con una maggior incidenza tra le donne che hanno riscontrato una maggiori riduzione del rapporto omega-e omega-3 in risposta all’integrazione. (11) In altre parole, quanto più il loro rapporto omega-6 e omega-3 migliorava, tanto più il loro livello di testosterone diminuiva. Risulta interessante, che nei modelli da laboratorio, la stimolazione con omega-6 delle cellule ha effettivamente dimostrato di aumentare la produzione di ormoni androgeni! (11) Un altro studio, ha evidenziato che l'integrazione con l'olio di pesce è in grado di migliorare i livelli di glucosio e dell'insulina nel sangue, nonché di migliorare i valori delle frazioni del colesterolo. (12)

L'integrazione con una buona qualità di l'olio di pesce sembra essere di beneficio per le donne con PCOS, dovuto al fatto che esso corregge lo squilibrio dei livelli degli acidi grassi omega 3, riducendo il rischio a lungo termine di malattie cardiovascolari, migliorando i parametri metabolici come la resistenza all'insulina e la riduzione del testosterone libero.

Riferimenti