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Intolleranza all’istamina - Prospettive naturopatiche

Italiano

Intolleranza all’istamina
Naturopathic Perspectives

by: Erin Balodis MSc, ND
Kingswood Chiropractic Health Centre
1210 Hammonds Plains Road
Hammonds Plains, NS
www.erinbalodis.com



Histamine Intolerance - Naturopathic Perspectives




Introduzione

L’istamina è un composto organico che è coinvolto in molti dei processi corporei. Può essere prodotta dall’organismo o assunta attraverso il cibo. Negli esseri umani, l’istamina è sintetizzata in varie cellule, tra cui i mastociti, basofili, piastrine, neuroni istaminergici e le cellule enterocromaffine. È immagazzinata intracellularmente, in vescicole, ed è rilasciata su stimolazione. Può legarsi a uno dei suoi quattro noti recettori, che agiscono nell'intestino, nel sistema nervoso centrale, nella pelle, nel tratto respiratorio, nel sistema cardiovascolare, nell’utero e nel midollo osseo. [1] Mentre spesso si crede che l’istamina giochi un ruolo chiave nelle reazioni allergiche, interviene anche molti altri ruoli importanti nell'organismo. È un neurotrasmettitore che media l'attenzione e l'eccitazione e uno stimolante della secrezione di acido gastrico dalle cellule parietali nello stomaco. [2]

Indipendentemente dal fatto che sia prodotta in modo endogeno o assunta con il cibo, l’istamina viene metabolizzata da diversi enzimi; tuttavia, in alcuni individui, il consumo di alimenti ricchi di istamina, nonché delle alterazioni nelle vie metaboliche, possono portare all’intolleranza. L’intolleranza all’stamina, anche nota come istaminosi, è definita come uno squilibrio tra l’istamina accumulata e la capacità di degradazione dell’istamina stessa. [1] Alcuni autori stimano, nella popolazione generale, una prevalenza di intolleranza all’istamina pari all’1%.[1]



Metabolismo

I due principali enzimi che metabolizzano l'istamina sono la diammina ossidasi (DAO, precedentemente nota come istaminasi) e istamina N metiltransferasi (HNMT). Gli studi hanno dimostrato che la DAO è importante per l’inattivazione e l’eliminazione dell’istamina extracellulare, mentre l’HNMT è un enzima citosolico che è responsabile per l’inattivazione dell’istamina intracellulare.[3][4] Entrambi gli enzimi sono espressi in un certo numero di tessuti, con la DAO che è espressa, predominantemente, nell'intestino,[5] mentre l’HNMT è espressa quasi universalmente.[4] La DAO svolge un ruolo chiave nel metabolismo dell’istamina ingerita,[6] probabilmente grazie alla sua presenza nell'intestino.

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L'istamina nei prodotti alimentari

Come menzionato, si è scoperto che l'istamina e diverse altre ammine biogene sono presenti naturalmente in molti alimenti. Esse possono anche essere prodotte negli alimenti dai batteri, come parte del processo di produzione o durante la conservazione o la decomposizione.[7] Gli alimenti che contengono una notevole quantità di istamina sono tipicamente i cibi fermentati, come taluni formaggi, gli affettati, la birra e il vino.[8][9] Tuttavia, alcuni ortaggi contengono naturalmente l’istamina, così come un varietà di pesci.[9] È stato suggerito che alcuni alimenti, come ad esempio gli agrumi, aumentano il rilascio di istamina da parte del corpo, anche se gli alimenti stessi contengono pochissima istamina.[1]



Intolleranza all’istamina

I sintomi dell’intolleranza all'istamina variano ampiamente, il che non è sorprendente, poiché l'istamina agisce in molte parti del corpo. I principali sintomi sono la diarrea, gli starnuti, la rinite e la congestione nasale, la cefalea, il prurito, il rossore, l’asma, l’ipotensione,[10] l’orticaria[11] e le aritmie.[12]

Molti dei sintomi dell’intolleranza all'istamina sono simili a quelli di una reazione allergica mediata dall’IgE; pertanto, si eseguono spesso dei test, mediante punture cutanee, ma senza riuscire a individuarne la causa.[9] Il meccanismo dell’allergia mediata dall’IgE è diverso, perché la reazione è dovuta alla reticolazione degli anticorpi ed è necessaria solo una piccola quantità di allergene, mentre l’intolleranza all’istamina si basa su uno squilibrio tra l'accumulo e la ripartizione dell’istamina. La quantità cumulativa di istamina nell'organismo è un fattore chiave nell’intolleranza all’istamina.[1]



Procedura

L’assunzione di grandi quantità di alimenti ricchi di istamina è un modo per annullare i sintomi dell’intolleranza all'istamina, sebbene i ricercatori osservino che può essere difficile attribuire chiaramente la responsabilità all’istamina, perché gli alimenti contenenti l’istamina, spesso, contengono altre ammine biogene o additivi. [13] Tuttavia, è stato dimostrato che seguire una dieta a basso contenuto di istamina può aiutare a ridurre i sintomi.[9]

L’Insufficiente degradazione dell’istamina nell’organismo, dovuta a un’alterata attività o all’inibizione degli enzimi, è l'altro fattore scatenante dell’intolleranza all'istamina. L'alcol, a prescindere dal possibile contenuto di alcune tipologie di istamina, può anche influenzare l'accumulo di istamina, alterando il metabolismo. È stato scoperto che l'alcol inibisce la DAO, [14] il che comporta la diminuzione del metabolismo dell’istamina. Anche alcuni farmaci alterano il metabolismo dell’istamina, incluso un certo numero di farmaci usati nei reparti di terapia intensiva, come gli antibiotici cefalosporinici. [15][16]

È stata evidenziata una bassa produzione della DAO nell’intestino, a causa di danni intestinali.[17] In uno studio condotto da Raithel et al, è stato riscontrato che gli individui affetti da allergie alimentari (altri disturbi gastrointestinali, non evidenziati dalla colonscopia) hanno una diminuita attività della DAO, in alcune parti dell'intestino.[17] Negli individui affetti da malattie infiammatorie intestinali, dei campioni di tessuto della mucosa malata hanno rivelato un’attività della DAO significativamente inferiore rispetto al tessuto sano.[18][19] I livelli plasmatici della DAO sono stati positivamente correlati alla maturità e all'integrità della mucosa intestinale,[20] suggerendo che un intestino compromesso potrebbe scatenare un’intolleranza all’istamina.

Un'altra causa di un insufficiente attività della DAO e del funzionamento dell’HNMT potrebbe dipendere da un fattore genetico. Gli studi hanno dimostrato che i polimorfismi genetici della DAO e dell’HNMT svolgono un ruolo nell'espressione e nell’attività degli enzimi. [21][22] Questi polimorfismi sono stati rilevati negli individui che soffrono di una varietà di malattie infiammatorie intestinali, suggerendo altresì una correlazione tra i danni intestinali e l’insufficiente produzione di DAO.[23]



La diagnosi

La diagnosi dell’intolleranza all'istamina rimane difficile. Schwelberger et al hanno suggerito che la diagnosi dovrebbe iniziare con la registrazione accurata dei sintomi dopo il consumo di cibo, con l’identificazione dei prodotti alimentari scatenanti e la determinazione del loro contenuto di istamina.[30] Hanno anche suggerito che una diagnosi definitiva richiede un esame a doppio cieco, una induzione orale di istamina controllata con placebo, con la determinazione delle concentrazioni plasmatiche di istamina e dei parametri fisici oggettivi, come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e l’eritema.[6] Un recente studio, condotto da Music et al, ha analizzato i livelli sierici della DAO di 316 individui con una diagnosi di intolleranza all'istamina.[24] Hanno scoperto che l'attività della DAO nei pazienti era di molto inferiore rispetto ai controlli effettuati su individui sani e che i pazienti con un’attività altamente ridotta della DAO presentavano i gravi sintomi tipici di un’intolleranza all'istamina, dopo l’assunzione di alimenti ricchi di istamina. I sintomi principali riguardavano la pelle, il tratto gastrointestinale, il sistema respiratorio e gli occhi. I risultati di questo studio suggeriscono che determinare l’attività della DAO nel siero è un utile strumento per la diagnosi dell’intolleranza all'istamina.[24] Komericki et al non sono riusciti a riprodurre i singoli sintomi dopo la prova con l’assunzione orale dell’istamina, in pazienti prescelti in quanto sensibili all’istamina.[13] Sapendo che i sintomi di un’intolleranza all'istamina variano ampiamente, insieme alle prove dello studio precedentemente citato, ciò suggerisce che i singoli sintomi, da soli, non sono appropriati per la diagnosi dell’intolleranza all'istamina, mentre sarebbe più appropriato una valutazione globale dei sintomi.[13]

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La ricerca recente

Mentre gli studi controllati e randomizzati sono limitati, alcuni studi più recenti hanno studiato il rapporto tra l’intolleranza all’istamina e i problemi dermatologici. Worm et al hanno valutato il ruolo giocato dall’istamina ingerita, nella gravità della dermatite atopica.[25] Hanno concluso che delle elevate quantità di istamina ingerita possono aggravare l’eczema, in circa il 30% dei pazienti affetti da dermatite atopica. Maintz et al hanno riferito che i sintomi dell’intolleranza all'istamina sono stati significativamente più frequenti nei pazienti affetti da eczema atopico, rispetto ai controlli.[27] Hanno scoperto che una dieta priva di istamina potrebbe ridurre i sintomi dell’intolleranza all'istamina e la gravità dell’eczema atopico, in questa popolazione.[27] Analogamente, Chung et al hanno dimostrato che una dieta a basso contenuto di istamina può essere un benefico per il trattamento della dermatite atopica.[26]



Trattamento

Le opzioni di trattamento per la sospetta intolleranza all'istamina potrebbero prevedere una dieta priva di istamina o con una quantità ridotta di istamina, come accennato in precedenza.[9][26][27] Jarisch et al suggeriscono un minimo di quattro settimane di eliminazione, unitamente a 14 giorni di assunzione di un farmaco antistaminico H1.[28] Vi è una certa preoccupazione, perché è stato dimostrato che alcuni farmaci antistaminici inibiscono ulteriormente l’attività della DAO, specificamente della cimetidina, un antagonista del recettore H2 dell’istamina.[29] Evitare le sostanze che inibiscono la DAO o l’HNMT dovrebbe essere parte del trattamento.[30] Gli studi hanno dimostrato che assumendo un integratore per via orale della DAO (estratto dai reni di maiale), rispetto al placebo, permette di ottenere una riduzione statisticamente significativa del totale dei punteggi dei sintomi.[13] Può anche essere utile sostenere l'attività della DAO, integrando con del fosfato piridossale (vitamina B6).[28][31]



Conclusione

Anche se è noto dagli anni ‘80 che l’assunzione di istamina gioca un ruolo nello sviluppo di una serie di sintomi, è mancata una consolidata ricerca in questo ambito. Nei pazienti con una varietà di sintomi, apparentemente non correlati, iniziati dagli alimenti ad alto contenuto di istamina (in particolare gli alimenti fermentati), si dovrebbe sospettare un’intolleranza all’istamina. Altri fattori, quali il consumo di alcol, l'uso di droga e dei possibili danni intestinali, potrebbero compromettere i livelli della DAO e, pertanto, dovrebbero essere anch’essi considerati. Sarebbero utili ulteriori ricerche volte a studiare la patofisiologia, nonché le opzioni di trattamento, in particolare quelle relative al miglioramento della produzione e della funzione degli enzimi DAO.